Silvio il Rosso
Ha vinto, ha stravinto, ma si sente insicuro. Quando si guarda allo specchio si vede minacciato da fantasmi armati di lunghi coltelli. Accusa gli "altri" di sfascismo. Gli amici di cui si è circondato lo hanno tirato sù a pane e memorie comuniste. Adesso vede l'opposizione con lo stesso occhio di un "cumunista" degli Anni Cinquanta.
Povero Silvio Re di Arcore, trasformato dagli amici in Silvio il Rosso, che non vuol sentire le opinioni dei dissidenti e dei frazionisti. Se gli volete bene, signori della sua corte, smettetela di fargli credere che Lenin sia un modello da imitare.
Povero Silvio Re di Arcore, trasformato dagli amici in Silvio il Rosso, che non vuol sentire le opinioni dei dissidenti e dei frazionisti. Se gli volete bene, signori della sua corte, smettetela di fargli credere che Lenin sia un modello da imitare.
[06.10.2008, Anno III, post n. 304 (681), © by Antonio Montanari 2008]
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