Buona scuola, nel 2006

Pubblicato il da antonio_montanari

Gelmini_brunetta Il programma elettorale di Berlusconi del 2006 esaltava la riforma Moratti (2003), la prima ad 80 anni da quella fascista di Gentile. "Più istruzione per tutti. La scuola cresce", diceva un grande titolo. Sottolineava le 130 mila assunzioni dei docenti precari.

Nel 2008 Berlusconi è tornato al governo. Il nuovo ministro della Pubblica Istruzione quando sente parlare della scuola, quella riformata da Berlusconi nel 2003, ha una piega amara sul viso, come se venisse pronunciata una parolaccia. Forse non ricorda il programma elettorale del cavaliere di due anni fa.
Adesso molti di quei precari torneranno ad essere tali o disoccupati, non so quale caos stiano preparando a Roma.

Il programma distribuito nel 2006 a tutti i cittadini s'intitolava "La vera storia italiana". La "vera bufala" dovrebbe essere ribattezzata oggi, dopo i discorsi della ministra Gelmini e del ministro Brunetta. Lei è convinta che la scuola sia quella voluta da comunisti del '68. Lui crede di essere l'unico in grado di saper far funzionare lo Stato. Il quale, a questo punto, è in uno stato pietoso. Non per colpa degli italiani, ma dei suoi governanti attuali. Due anni fa esaltavano quello che adesso denigrano.

Due anni fa quel programma cominciava con la più infondata opinione economica: "Addio alla lira: il grave errore di Prodi".
Un mese fa Berlusconi, mentre la parola "recessione" circolava nei commenti economici dagli Usa all'Europa, la rifiutava come prospettiva impossibile. I fatti gli hanno dato torto, ma lui crede di aver egualmente ragione.

[Anno III, post n. 290 (667), © by Antonio Montanari 2008]

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