Col seno di poi

Pubblicato il da antonio_montanari

Senodipoi2_2 Nulla ci calerebbe della vita erotica o puramente sentimentale dei nostri leader politici, se non fosse per via della solfa che essi fanno in difesa del modello cristiano della famiglia, quando a buon diritto sono palesemente libertini e poligami, secondo quel modello.
Ad altrettanto buon diritto, dovrebbe essere lasciata pure agli altri la stessa possibilità di scelta che essi hanno operato con quelle piccole garanzie per le "coppie di fatto" che scandalizzano lorsignori. Fermo restando il dato che il sottoscritto ha seguìto il modello cristiano, senza pentimento alcuno, ma anzi sempre più convinto che esso possa in moltissime situazioni essere un'ancora di salvezza ben salda. Ma ciò non significa che poi agli altri non debba essere lasciata ogni libertà laicamente e legalmente intesa.

Nulla dunque ci interesserebbe delle recenti foto che ritraggono il nostro premier con relativa attuale consorte, se non fossimo costretti a riflessioni non superficiali da quanto sopra di esse scrivono i giornali.

Dove l'interpretazione politica ovviamente prevale sul puro pettegolezzo inteso come divagazione da chiacchiera estiva tanto per passare il tempo.
Sul "Corsera" Maria Latella che bene conosce Veronica Lario (a cui nel 2004 ha dedicato una biografia "autorizzata", "Tendenza Veronica"), attribuisce a quest'ultima una battuta pungente al punto da apparire autoconsolatoria. Il cavaliere ha indispettito varie volte la consorte. Il farsi ritrarre felice assieme a lei può aver rattristato, secondo la signora Lario, quanti speravano in un loro divorzio.
Da usare come arma politica, aggiungiamo, allo stesso modo con cui è stata utilizzata la presenza di questi libertini bigami in piazza San Pietro per la difesa dell'ideale cristiano di famiglia.

Proprio la presenza insolita della signora Lario sulla scena dell'attualità, induce Maria Latella a scrivere che se "la casalinga di Macherio" ha lasciato il suo eremo, "una qualche sostanza ci dev'essere".

Nel settimanale femminile allegato al "Corsera" odierno, Guia Soncini offre un'interpretazione inizialmente in linea con quella di Maria Latella, ma con conclusioni opposte.
Le "foto di Portofino" di Veronica Lario offrono un'imperdonabile criniera al vento, tessuti lucidi peggio di quelli delle ballerine di Drive-In, la scollatura "scesa", scrive Gaia Soncini. Che in base a tutto ciò ritiene che la signora Lario abbia voluto esprimere "un boicottaggio politico del marito": "Il messaggio alla nazione suona qualcosa come: se non riesco a far star su il décolleté di mia moglie, figuriamoci il Paese".

Insomma, l'abito fa il monaco e fa pure la consorte del premier. Anzi dice dello stesso premier quello che nessuno oserebbe ammettere nel suo ambiente. Veronica Lario, dunque, per Gaia Soncini, è la "metafora del crollo di un sistema-Paese". Lo Stivale cede come il "balconcino" della signora del primo-ministro.

Crolla la spesa pubblica, cala la moneta circolante. Se anche uno sguardo levato in alto costringe ad abbassare gli occhi, allora cascano veramente le braghe, come dicevano una volta.

[Anno III, post n. 248 (625), © by Antonio Montanari 2008]

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