Pesciolini

Pubblicato il da antonio_montanari

Gatto Una lettrice del quotidiano locale a cui sono abbonato, il “Corriere di Romagna", racconta nella pagina delle lettere alcuni casi di ordinaria tortura di piccoli pesci e di granchi che da sempre sono stati in riva al mare. Sembra che adesso  i granchi facciano più paura di una centrale nucleare francese, per cui qualcuno provvede a schiacciarli con sadiche bottiglie di vetro.

Nel "Buongiorno" di Massimo Gramellini c'è un argomento analogo: pesciolini torturati in riva al mare a Varigotti.
Ovvio, la stupidità umana non ha delimitazioni geografiche, l'Italia sotto questo profilo è una ed indivisibile, non c'è leghismo che tenga, per poterla peggiorare.
Scrive Gramellini: "Ciascuno sfoga la sua irrilevanza torturando i pesciolini che può. E ciascuno è a sua volta il pesciolino di qualcun altro".

Santa verità. Con una postilla. Nella Bibbia si legge che bisogna temere l'ira dell'uomo mansueto. Di solito è mansueto il pesciolino preso di mira da qualcuno che si crede una balena od è un pescecane.
Ma da sempre, non soltanto oggi, il mansueto è scambiato per una persona affetta da disturbi caratteriali per cui, come il classico "scemo del villaggio", dovrebbe subire e tacere. No. Il pesciolino-mansueto è quello che poi alla balena provoca una piccola tortura che annienta tutta la sua stazza. Che al pescecane fa rimpiangere di non aver fatto scorta di digestivi per poter ingoiare in pace i rospi.

C'è un ultimo aspetto della sociologia zoologica di balene e pescecani divenuti maschere di umana perfidia. Essi viaggiano in branco, mentre il pesciolino torturato è lasciato solo. Per cui il branco, se il pesciolino mansueto mette in pratica quell'ira di cui parla la Bibbia, dapprima gli urla scemo, scemo, poi si convince a tacere, ed alla fine ognuno se ne va per i fatti suoi.

L'ira di cui parla la Bibbia è un atto dovuto di moralità. Non è giusto che l'uomo mansueto sia deriso ed offeso. Per cui ogni sua reazione anche eccessiva è lecita. Soprattutto se essa smaschera l'omertà del branco, le benedizioni fasulle, le protezioni interessate e perverse.

Quante cose rappresenta "il pesciolino torturato", soprattutto se la giustizia degli uomini chiude gli occhi su di lui non volendo difenderlo, perché ascolta il canto del branco. Sono soltanto balene e pescecani ma sembrano le sirene ammalianti della mitologia greca, anche se ricevono regolari benedizioni apostolico-romane.

Il gattino goloso della foto rappresenta l'innocenza dell'istinto che dà la caccia al pesciolino. Ciò che è pericoloso è la razionalità di chi studia il male altrui, di chi finge di non vederlo facendosene complice, di chi sa e mente dicendo di non sapere. Quanti Giuda ci sono in giro.

[Anno III, post n. 237 (614), © by Antonio Montanari 2008]

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