Rottura di Maroni

Pubblicato il da antonio_montanari

Ghediniberlusconi Il governo comincia bene per la Lega. Il ministro Maroni rompe i progetti dei colleghi che miravano al "patteggiamento". Ovvero ad una modifica al codice di procedura penale che avrebbe permesso a chi fosse stato imputato per reati commessi prima del dicembre 2001 di chiedere la sospensione del dibattimento per due mesi onde poter valutare se accedere al patteggiamento stesso.

Quella proposta aveva fatto insospettire, perché poteva apparire un provvedimento "ad personam", cioè elaborato per sciogliere qualche nodo giudiziario di Berlusconi. Leggasi, processo per falsa testimonianza in cui è imputato l'avvocato londinese Mills.

Il problema non è se Ghedini (il proponente) aveva quelle intenzioni che gli vengono attribuite in quanto avvocato di Berlusconi e parlamentare estensore del decreto. Il problema non è se Berlusconi ci avesse pensato, dato che neppure negli anni passati, quando ne avrebbe avuto occasione, non aveva mai fatto ricorso a simili scorciatoie giuridiche.

Il problema è uno solo, illusoriamente simbolico e concretamente minaccioso per il capo del governo, non sappiamo dirlo, dato che siamo incompetenti in materia politica per non dire quella calcistica (ma è vero che l'Inter ha vinto il campionato?). Il problema è che la Lega diventa sempre più 'pesante' nella gestione politica del gabinetto Berlusconi. Ovviamente il problema non è per noi, ma per il Cavaliere. Abbandonato da Casini, guardato a vista da Fini, tenuto a freno da Bossi-Maroni. E senza la Brambilla ministra...

Foto da Repubblica.

[Anno III, post n. 149 (526), © by Antonio Montanari 2008]

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